Inserita nel Grand Tour, sin dalla prima metà del ‘700 è stata meta di viaggiatori eruditi, letterati ed artisti illustri – Goethe, Stendhal, Montaigne, Shelley, Canova, Piranesi – i quali hanno lasciato taccuini pieni di ammirazione sulla bellezza del paesaggio e sulle grandezze artistiche diffondendo così la fama di Paestum per tutta l’Europa. L’effetto immediato che la riscoperta di così impareggiabili vestigia dell’antichità ebbe sulla cultura europea si riscontra nell’influenza neoclassica sull’architettura non solo dell’ Europa ma anche del continente americano. Tra le innumerevoli testimonianze delle varie civiltà che si sono succedute a Paestum, spiccano, nel vastissimo Parco, gli imponenti templi greci magnificamente conservati (Nettuno, Cerere e Basilica), trionfo dell’ordine dorico, le vestigia del successivo dominio di Roma (cui si deve il nome Paestum), quali l’anfiteatro, le terme, il tempio della Pace, il santuario della Fortuna virile e le eleganti vie lastricate. Testimonianze di cui è particolarmente ricco anche il Museo nazionale dove sono custoditi, tra gli altri, gli affreschi della “Tomba del Tuffatore”, uno degli esempi più significativi della pittura antica. Il Museo raccoglie tutti i più importanti reperti rinvenuti anche nelle aree circostanti Paestum, tra cui si evidenziano i corredi funebri provenienti dalle tombe greche e lucane, in particolare dalla Necropoli di Gaudio: vasi, arredi, ed ancora lastre tombali affrescate oltre quelle particolarmente preziose provenienti dalla Tomba del Tuffatore.
L’area archeologica è altresì arricchita dalla cinta muraria recentemente restaurata, la più imponente dell’antichità, che gira tutt’intorno alla città, intervallata da porte di ingresso (Marina, Serena, Giustizia, Aurea) alcune ancora intatte.
Ed ancora, poco distante dal Parco archeologico, si può ammirare il santuario di “Hera Argiva”, alla foce del Sele, famoso per essere stato uno dei siti religiosi più importanti della Magna Grecia, e la mitologia vuole che fosse stato innalzato da Giasone e dagli Argonauti, fermatisi a Paestum dopo aver conquistato il vello d’oro.


Quindi, il “Museo Narrante” del santuario, creato in una masseria degli anni ’30, è un’altra perla del Sito. I visitatori hanno a disposizione una struttura espositiva interattiva, multimediale, che non presenta oggetti, ma racconta un secolo di ricerca archeologica al santuario alla Foce del Sele, tra filmati, suggestioni sonore, riproduzioni e ricreazioni virtuali di ambienti e situazioni..
Appena usciti dal Museo archeologico ecco la Chiesa dell’Annunziata, confinante con il settecentesco Palazzo Vescovile, oggetto nei secoli di diverse stratificazioni architettoniche e da pochi anni restituita all’interno al suo primitivo splendore di Basilica paleocristiana del VI secolo d.C
A rendere Paestum una meta turistica esclusiva concorre anche la sua invidiabilissima posizione ambientale situata com’è sul mare al centro di due perle del Mediterraneo, la costiera amalfitana e quella cilentana. Facilmente raggiungibili da Paestum sono luoghi famosi nel mondo quali Capri, Amalfi, Positano, Ravello, Napoli, Pompei, Ercolano, Palinuro.
